Oxalis regnellii var. papilionacea



famiglia: Oxalidaceae
sinonimi: Oxalis triangularis, Oxalis triangularis papilionacea 
nomi comuni: acetosella, ossalide



ETIMOLOGIA: il nome generico proviene dall'unione dei due termini greci oxýs (acido) ed alós (sale) per il sapore acidulo e salato delle foglie e degli steli di queste piante. L'attributo specifico è stato dato in onore di A.F. Regnell (1807-1884), fisico e botanico svedese trasferitosi in Brasile, grande collezionista di piante esotiche, che contribuì alla diffusione di tante specie in Europa.







questa specie di ossalide ha una classificazione assai controversa, per cui la si può trovare in commercio con varie denominazioni. Si tratta di una pianta erbacea perenne originaria del continente sudamericano, dal Perù all'Argentina, alta fino a 25 centimetri e con foglie larghe fino a 10 centimetri, dall'aspetto molto particolare. Queste infatti sono composte, trilobate, di colore verde chiaro, formate da tre foglioline grossolanamente triangolari, piegate lungo la nervatura centrale e simili a farfalle, unite allo stelo attraverso una base appuntita ed acuta. Come in tutte le ossalidi le foglioline sono foto-sensibili, aprendosi alla luce e chiudendosi dopo il tramonto. Gli steli si sviluppano da un rizoma sotterraneo scaglioso, simile ad una cerniera, di colore marrone scuro. È una pianta di facile coltivazione ed abbastanza rustica, che può vivere all'aperto in tutte le regioni italiane. Gradisce posizioni molto soleggiate, anche il pieno sole (ma non quello estivo), in suoli fertili e ben drenati. La parte aerea muore in autunno: a questo punto è essenziale sospendere le irrigazioni, per evitare fenomeni di marcescenza dei rizomi. Questi possono anche essere estratti dal suolo e conservati per essere ripiantati la primavera successiva, ad una distanza di almeno di 8-10 centimetri l'uno dall'altro, per permettere lo sviluppo delle grandi foglie. La profondità d'impianto deve essere tale da coprire l'estremità arrotondata del rizoma, dove si trova il germoglio, con 3-5 cm di substrato, mentre la punta del rizoma deve essere orientata verso il basso.
Rispetto ad altre specie di ossalide, questa è una specie non troppo infestante, dallo sviluppo abbastanza contenuto



i fiori bianchi, a forma di trombetta con 5 petali saldati alla base, larghi fino a 2,5 centimetri, sono portati in rade infiorescenze in numero di 5-6 all'apice degli steli, che tendono ad incurvarsi sotto il loro peso. Sbocciano con grande abbondanza all'inizio della primavera e poi più sporadicamente durante tutta la stagione





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