Diospyros kaki L. 1753

famiglia: Ebenaceae
nomi comuni: caco, kaki, diospiro

ETIMOLOGIA: il nome generico è dato dall'unione dei due termini greci antichi diós (Dio) e pyrós (frutto) e significa quindi letteralmente 'frutto degli dei'. L'attributo specifico kaki è il l'abbreviazione del nome originale giapponese 'kaki no ki', col quale la pianta veniva chiamata in quella terra fin dallo scorso millennio




il kaki è un piccolo alberello spogliante alto 5-12 metri, con diametro della chioma di 3-8 metri, originario della zona centrale della Cina, dove per oltre 2000 anni è stato coltivato come pianta ornamentale o per la produzione di frutti, diffondendosi nei secoli anche nelle zone circostanti, in particolare Corea e Giappone. Nei giardini italiani questa pianta era già coltivata sporadicamente fin dalla fine del XVIII° secolo (la testimonianza ci arriva dagli scritti di Filippo Re), ma cominciò a diffondersi solo nella seconda metà del secolo successivo, grazie alle importazioni in Europa dal Giappone delle diverse e migliori qualità che in quel Paese venivano coltivate. La creazione in Italia di impianti frutticoli inizia però ai primi del '900, prevalentemente in Campania ed Emilia-Romagna, più sporadicamente in Sicilia.
Il kaki un albero con radici fittonanti, di color bruno-nerastro, ed un fusto eretto, con corteccia scura ricoperta da piccole screpolature. La chioma ha forma tondeggiante o piramidale.
Pur essendo una pianta sub-tropicale, adatta a climi mediterranei, se innestata su opportuni portainnesti (D. virginiana o D. lotus) riesce a resistere agevolmente a temperature fino a -10°C, cominciando a soffrire solo intorno ai -15°C. Le piante giovani sono però più delicate e nei climi freddi devono essere protette durante la stagione invernale con coperture di paglia. Si adatta bene a qualsiasi tipo di terreno, compresi quelli argillosi, purché ben drenati, profondi e con scarso contenuto in metalli alcalini, preferibilmente ricchi di sostanza organica. Ama esposizione soleggiate ma sono da evitare le zone ventose, dove i rami tenderebbero a rompersi per l'eccessivo peso dei frutti.
Oltre che per la produzione intensiva di frutti, il kaki può essere coltivato anche nei giardini, in quanto ha foglie molto ornamentali che in autunno assumono una colorazione rosso-bronzea assai vistosa ed attraente. Inoltre dopo la caduta delle foglie i frutti in via di maturazione che permangono attaccati ai rami offrono una nota decorativa molto caratteristica



le foglie sono alterne, ovate, acuminate, un po' coriacee, glabre, lucide e di colore verde scuro nella pagina superiore, più glauche e quasi grigiastre in quella inferiore. In autunno, prima di cadere assumono un colore rossastro molto appariscente


il kaki è una pianta poligamo-dioica: esistono cioè piante con soli fiori maschili, piante con soli fiori femminili, piante con fiori ermafroditi e maschili, piante con fiori ermafroditi e femminili. Nelle forme allevate per il frutto si riscontrano solo fiori femminili (essendo gli stami abortiti) che sono solitari, con quattro petali di colore giallognolo. La fioritura avviene in aprile-maggio sui rami dell'anno.
La fruttificazione avviene o per via partenocarpica (senza che avvenga l'impollinazione) oppure in seguito ad impollinazione da parte di alberi della stessa specie provvisti di fiori maschili. Nel primo caso i frutti sono più ricercati in quanto privi di semi




i frutti della pianta sono comunemente chiamati cachi e maturano a novembre in concomitanza con la caduta delle foglie. Da immaturi hanno un color verde mela, poi virano dapprima al giallo e quindi verso una colorazione aranciata. Tecnicamente sono bacche piuttosto grosse e pesanti, sferoidali oppure schiacciate od appuntite, che arrivano fino a 10 centimetri di diametro e che dopo la raccolta, devono ulteriormente riposare per un breve periodo prima di raggiungere il classico gusto dolciastro, in quanto contengono al loro interno un alto contenuto in sostanze tanniche che scompaiono con la post-maturazione (chiamata anche ammezzimento). Infatti se ben maturi i cachi sono frutti gustosissimi con polpa dolcissima, simile ad una morbida crema, mentre quando sono ancora acerbi per l'alta quantità di tannino conservano un sapore agre che 'lega' la lingua e li rende immangiabili. Ultimamente però sono state messe in commercio varietà con frutti eduli fin dalla raccolta, dalla polpa più soda, che prendono il nome di kaki-mela

USO ALIMENTARE OD OFFICINALE: il caco è un frutto energetico, che apporta circa 65 kilocalorie per 100 grammi. Infatti contiene una grande quantità di zuccheri (circa il 18% in peso) ed è perciò sconsigliato nei regimi dimagranti, a chi soffre di diabete, a chi è affetto da obesità ed a chi soffre di disturbi alla digestione. Invece è assai indicato per l'alimentazione dei bambini, degli sportivi e delle persone affaticate, sia fisicamente che mentalmente. Oltre agli zuccheri troviamo anche buone quantità di potassio, di acido ascorbico (vitamina C), di b-carotene e criptoxantina (precursori della vitamina A), questi ultimi responsabili della colorazione arancione.
Il consumo di cachi esercita una leggera azione lassativa e diuretica


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