Nandina domestica Thunb.

famiglia: Berberidaceae
nome comune: nandina

ETIMOLOGIA: il nome generico deriva dall'appellativo giapponese nandin, che rimanda ad una vaga somiglianza al bambù, pianta con la quale la nandina non è però neanche lontanamente parente. L'attribuo specifico latino domestica sta ad indicare la diffusione nei giardini e la facilità di coltivazione della pianta



la nandina è un arbusto sempreverde originario della Cina e del Giappone, dove vive allo stato spontaneo nelle zone pedemontane, in particolare in forre e vallette montane delle zone più calde, alto fino a 1,5-1,8 metri e largo fino ad 1-1,5. Il portamento della pianta appare simile a quello di un bambù di dimensioni ridotte, con numerosi steli eretti, scarsamente ramificati, che si originano direttamente dell'apparato radicale grazie ad una spiccata attività pollonifera, mai però (al contrario dei veri bambù) troppo invadente. Il fogliame  ha un aspetto leggero e vaporoso, con foglie e giovani rami esposti al sole di colore rosso vivo in primavera, che virano poi verso il verde nel periodo estivo e quindi tornano rossi in autunno-inverno, creando un delizioso contrasto con le foglie sottostanti, che invece rimangono verdi.
La fioritura bianca e la comparsa di grappoli di bacche color rosso corallo contribuiscono a rendere questa pianta molto ornamentale e gradevole alla vista.
La nandina non richiede particolari cure colturali o di potatura, si adatta benissimo alla coltivazionein vaso e tollera molto bene le basse temperature, temendo soltanto le gelate molto prolungate ed i forti venti freddi invernali. Vive bene sia in pieno sole sia sia posizioni semiombreggiate. Predilige terreni soffici e ben drenati, ricchi di sostanza organica, ma vegeta discretamente anche in diversi altri tipi di suolo. Nei terreni fortemente alcalini le foglie sono però soggette a fenomeni clorotici e di avvizzimento dei margini, cosicchè viene deturpato l'aspetto ornamentale della pianta. Anche la presenza di sali nel terreno è mal sopportata.
Le giovani piante, di recente messa a dimora, necessitano di costanti annaffiature, temendo però i ristagni idrici, mentre le piante già acclimatate si accontentano dell'acqua fornita dalle precipitazioni meteoriche. Gli steli ormai vecchi e lignificati possono essere recisi a livello del terreno per ringiovanire la pianta e favorire l'emissione di nuovi giovani getti




i fusti sono ben suddivisi in nodi ed internodi, piuttosto evidenti. Le foglie sono lucide, composte, bi- o a volte tripennate, imparipennate, lunghe fino a 50-70 centimetri, con 3-7 foglioline ovato-lanceolate lunghe 4-7 centimetri e larghe fino a 3. Le giovani foglie primaverili, prima di diventare verdi, hanno una colorazione di diverse tonalità dal rosa al rosso; quando invecchiano, in autunno-inverno, virano di nuovo verso il rosso-porpora


aspetto e colorazione del fogliame in primavera ed in autunno



i fiori, piccoli e di colore che va dal bianco puro al bianco-crema, hanno le antere gialle e sono riuniti in racemi apicali di forma grossolanamente conica, lunghi 15-40 centimetri. La fioritura avviene dalla tarda primavera all'inizio dell'estate. I fiori della nandina non hanno profumo, ma il loro nettare è una forte attrattiva per le api e gli altri insetti pronubi





dopo la fioritura si ha la comparsa delle bacche, dapprima verdastre poi di un bel rosso corallo a maturità, riunite in grappoli pendenti molto decorativi. La maturazione delle bacche è autunnale ed esse permangono sulla pianta per tutto il periodo freddo: ciò costituisce sia un ottimo pregio ornamentale sia una fonte di nutrimento invernale per i piccoli volatili, dai quali sono molto gradite. La primavera successiva saranno presenti per un certo periodo sia i nuovi fiori sia le bacche dell'anno precedente




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