Eriobotrya japonica (Thunb.) Lindley 1821

famiglia: Rosaceae
sinonimo: Mespilus japonica Thunb.
nome comune: nespolo del Giappone

ETIMOLOGIA: il nome del genere proviene dall'unione dei due termini greci érion (lana) e bòtrys (grappolo), letteralmente 'grappolo di lana', in riferimento all'aspetto delle infiorescenze ed alla tomentosità dei giovani rami e della pagina inferiore delle foglie. L'attributo specifico japonica indica la zona di origine della specie.



è un alberello di medie dimensioni, alto fino a 5-8 metri, di rapido accrescimento, sempreverde e dalla chioma rotondeggiante, originario del Giappone e della Cina, che cresce su tutto il territorio italiano, nelle zone temperate, fino ad un'altitudine di 600 metri. Questo albero è assai diffuso negli Stati Uniti e nell'areale mediterraneo sia come pianta ornamentale sia per la produzione di frutti (prevalentemente in Spagna, vicino a Valencia ed in Italia, in Sicilia ed in Calabria). Resiste a temperature inferiori a 0°C, anche se si presenta qualche problema se le basse temperature si prolungano nel tempo: per questo motivo e per il periodo particolare di fioritura e formazione del frutto, preferisce ambienti a clima più temperato, non soggetti a forti gelate che danneggerebbero irrimediabilmente i fiori. Gradisce posizioni molto luminose e si sviluppa senza problemi in qualsiasi tipo di terreno, ma un terreno sciolto, ben drenato e ricco di materia organica porterà certamente ad una maggiore produzione di frutti.



le foglie sono grandi, persistenti, brevemente picciolate, coriacee e corrugate, di forma lanceolata, con bordo seghettato e venature molto marcate, di colore verde scuro sulla pagina superiore, chiare e tomentose su quella inferiore





i piccoli fiori, profumatissimi e di colore bianco-giallastro, compaiono in autunno-inverno, da ottobre a febbraio, riuniti in pannocchie terminali ed erette.



i frutti, che maturano in primavera, sono pomi ovoidali simili ad albicocche, di colore variabile dal giallo all'arancio, eduli, con polpa succosa dolce o leggermente acidula, contenenti all'interno 2-3 semi piuttosto grandi ricoperti da un tegumento brunastro.

USO ALIMENTARE OD OFFICINALE: i frutti possono essere consumati freschi oppure impiegati per produrre marmellata, mentre i semi sono usati per fare liquori. Dai suoi fiori, nelle zone in cui le temperature miti invernali permettono alle api di poter bottinare, si produce un miele pregiato e di difficile reperimento. Le sostanze attive presenti nelle foglie sono utili nel trattare le malattie della pelle, contro le infiammazioni, la tosse e il catarro, sedative dello stomaco e della nausea.

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